
Grippe: l'influenza spagnola di inizio '900 (fora febrario online)
Il Gruppo Storico Vicolo Mottana di Recoaro, in occasione dell'annuale ricorrenza "Fora Febraro", che quest'anno è stata svolta in modalità online, senza feste e senza raggruppamenti, ha deciso di riproporre un tema storico quanto mai attuale:
Grippe: l'influenza spagnola di inizio '900
Ringraziamo per le foto Stefani Domenico "Foto RP Recoaro"
Da un'accurata ricerca storica, tra foto, articoli e ritagli di giornale, reclame e testimonianze (ormai indirette), abbiamo ricorstruito in parte usi, costumi, obblighi e restrizioni dell'Italia di inizio '900, colpita dalla pandemia di Influenza spagnola, allora conosciuta anche come Grippe.
Vogliamo condividere con voi non solo le foto e i video che ricordano e ripercorrono quel periodo, ma anche alcuni estratti del quotidiano "La Stampa" del 1918.
Il pubblico non è mai stato avido di precetti igienici come in questi giorni. Ogni pubblicazione che concerna il regime di vita da tenersi in tempo di epidemia, lo ha attento lettore. Tra le recenti norme che si leggono nei giornali sono a rilevarsi quelle che insegnano ad evitare di mangiar pomidori, meloni e fichi e di non bere quando si mangia, limitandosi a qualche breve sorso di vino, o meglio ancora d'acqua, o ancora meglio di Acqua Idroì, al finire del pasto. Sono suggerite come indicatissime le cipolle e le carote cotte al forno e condite con olio, sale e limone. Non si deve abusare di olii e grassi fritti e moderare l'uso del pane asciutto.
"La Stampa" 14 ottobre 1918
Ormai risulta in modo definitivo che si tratta di influenza, dell'antica e nota influenza con una accentuazione piuttosto notevole di complicazioni bronco-polmonari. Nell'epidemia attuale, sia nella forma benigna, sia in quella più grave per le complicazioni bronco-polmonari, si riscontrano tutti i caratteri della influenza.
"La Stampa" 16 ottobre 1918
Il dottor Abba raccomanda in sostanza semplicemente: pulizia della persona mediante i due migliori e più comuni detersivi: acqua e sapone. Cambiarsi d’abito, curare la nettezza e la ventilazione dell’alloggio, scoparlo e spolverarlo ad umido.
"La Stampa" 21 ottobre 1918
Oggi intanto si adunerà il Consiglio provinciale sanitario per indicare al prefetto nuovi provvedimenti atti a limitare ii propagarsi dell'epidemia. Il Consiglio esaminerà la convenienza della chiusura dei teatri. Il Consiglio sanitario provinciale esaminerà poi il provvedimento del divieto di ingresso al cimitero nei giorni dell'ottavario dei morti, giorni nei quali l’affollamento è considerevole. [...]
Si proporrà, a quanto si assicura, che le osterie siano chiuse la domenica alle 21.
"La Stampa" 22 ottobre 1918